BPOV
CAPITOLO 1
Il locale è buio.
La musica assordante. I bassi rimbombano dentro e fuori il mio corpo.
Forse ho bevuto un drink di troppo.
Un uomo mi fissa da lontano.
Ricambio il suo sguardo.
Sulle sue labbra compare un sorriso malizioso, che rende lo sguardo severo ancor più intrigante.
I suoi occhi sono così chiari che lo si nota da lontano.
Il suo corpo perfetto. Le sue gambe lunghe e toniche in un paio di Jeans slavati e strappati volutamente. Una cintura nera con fibbia rettangolare lucida, argentata. La camicia bianca leggermente aperta sul torace ampio. Spalle larghe. Si passa le mani lungo la cintura, la accerezza suggestivo.
E di nuovo quello sguardo profondo, color giada, determinato.
Ora le sue labbra sono bagnate dalla lingua che le accarezza con intento.
L'alcol che ho in corpo e il desiderio che questo sconosciuto fa scorrere nelle mie vene mi fanno sentire coraggiosa.
In un solo sorso lungo e bruciante finisco il mio drink.
Mi alzo.
I tacchi aiutano nel rendere più armonico l'ondeggiare del bacino, che scientemente accentuo camminando verso la pista.
La testa mi gira leggemente ... giusto quel poco da farmi sentire rilassata e attraente.
Inizio a muovermi, senza mai lasciare il suo sguardo. Cerco di essere chiara nel mio messaggio.
Per me va bene.
Vieni da me.
Chiudo gli occhi.
L'eccitazione al solo pensiero di toccare quel corpo, di baciare quelle labbra, mi lascia senza fiato e oscenamente bagnata.
Li riapro.
Non c'è più.
Cazzo!
No cazzo no!!!
Il disappunto fa male. Non mi è mai capitato di sentire un'attrazione del genere verso un uomo.
Mai.
E di tutte le avventure di una notte avute in passato, sentivo che questa sarebbe stata la migliore.
Mi volto per andarmene. Voglio tornare a casa ora. Non sopporto più il rumore e gli sguardi di altri uomini insignificanti.
Prendo sotto braccio il mio cappotto e mi avvio verso l'uscita.
Mentre cammino, una mano mi afferra per il polso.
Mi trascina in un angolo seminascosto e d'improvviso mi trovo con la schiena contro il muro.
Ora la sua mano preme contro il mio bacino mentre l'altra raccoglie il mio viso.
Senza dire una parola lo sconosciuto si schianta sulle mie labbra. La sua lingua si fa strada dentro la mia bocca che si apre a lui senza sforzo. Il suo bacino inzia a sfregare ritmicamente contro il mio.
Lo sento duro e grosso e pulsante.
Continua a baciarmi senza tregua, lento e profondo.
E continua a muoversi seguendo il ritmo della sua lingua.
Sento me stessa gemere ad alta voce. Mi alza la gonna e spinge con più forza.
Ora mi bacia il collo e mi tocca il seno, lentamente. le sue mani sono morbide e calde.
Alza il viso e mentre una sua mano scende verso il basso, mi fissa con le labbra semiaperte vicinissime alle mie.
Gli occhi sono socchiusi e ombreggiati da ciglia lunghe e folte. Lo sguardo è carico di desiderio.
La sua mano entra nello slip.
Due dita lunghe mi penetrano con facilità, scivolando dentro di me e inziano a pompare con fermezza. Non mi bacia più . Mi fissa ad un millimetro dal mio viso, con le labbra sempre più aperte. Il suo respiro è affannoso. Gli occhi intensi.
E io mi faccio toccare senza vergogna. gemendo come una poco di buono qualunque che si fa fottere da uno sconosciuto in un locale pubblico.
Ma non mi basta.
Con le mie mani lavoro alla sua cintura e freneticamente riesco a slacciarla ed ad aprire i suoi Jeans.
Infilo la mia mano ed immediatamente il mio giudizio precedente si trova ad essere rettificato.
Non è grosso.
E' dannatamente fuori misura.
Al mio tocco il suo spingermi contro il muro si fa più insisente, così come le sue dita dentro di me. Con il palmo spinge sul mio clitoride pulsante.
E tanto basta per farmi venire all'improvviso. Appoggio la mia testa contro il suo torace con gli occhi chiusi nel piacere.
Quando il calore e il tremore del mio orgasmo mi abbandonano, permettendomi di riconquistare il controllo sul mio corpo, decido che c'è una sola cosa che a questo punto voglio fare.
Mi metto in ginocchio.
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