- Capitolo 10
EPOV
In macchina guido in silenzio. Il volante stritolato dalle mie mani. Tanya maneggia il suo I phone. Sorride tra sé e sé. Ignara di cosa sia accaduto soltanto pochi minuti fa.Guido nervoso, veloce.Arrivati a casa, mi dirigo immediatamente al piano superiore e apro l’acqua calda in doccia.Lascio cadere a terra il mio completo nero. La camicia. Appoggio i gemelli d’oro sulla scrivania.Il bagno è avvolto in una nuvola di vapore bollente.Entro in doccia e lascio che l’acqua calda faccia il suo dovere. Chiudo gli occhi e di fronte a me, vivide come se fossero reali, scorrono le immagini della serata.***********************************************************FlashbackLa vedo arrivare.Ma come cazzo si è vestita di nuovo.L'abito rosso che ha indosso credo sia considerato illegale in molti stati.Morbida seta che le avvolge il corpo sinuoso e minuto.Gambe perfette, slanciate da tacchi altissimi.La schiena scoperta, la sua pelle diafana e morbida a vista e poi… Oh Dio … non ha indossato il reggiseno e sicuramente quelle che porta non sono mutandine. Si intuisce il profilo del suo seno turgido … si intuisce il suo culo rotondo e spettacolare.E’ bella da far male. E le labbra, quelle fottute labbra, sono di nuovo rosso fuocoDi colpo mi ritrovo immerso nel mezzo di una conversazione senza più senso.Con la mia erezione, ormai costantemente presente, più evidente e dolorosa che mai.Cerco di mantenere un atteggiamento cortese ed interessato.Black le si avvicina e le porta un braccio intorno alla vita.Lei sembra contenta di vederlo. Lui anche .Troppo.Quella cazzo di mano deve sparire da lì.Immediatamente.Mi scuso educatamente e mi dirigo verso di loro. Stanno flirtando.Interrompo per un secondo il loro odioso siparietto, lasciandoli esterefatti.A cena Swan continua a strusciarsi su di lui a toccarlo a sorridergli.Non riesco a toglierle gli occhi di dosso. La fisso senza vergogna. Lei furtivamente mi lancia occhiate.Si può giocare in due a questo gioco, Swan.Flirto con mia moglie. La sfioro. Le parlo nell’orecchio in modo intimo.Voglio che Isabella si senta ferita ed eccitata. Voglio che mi raggiunga in questo inferno.La serata va avanti. Balliamo. Lei con Black io con Tanya.Tanya sente l’erezione furiosa che non mi ha abbandonato da quando l’ho vista arrivare.Ne è compiaciuta.Vedo Bella allontanarsi dalla sala. Da sola.Contro ogni ragione, contro ogni mio precedente intento, la seguo.Mi avvento su di lei come il pazzo che sono. Non riesco a fermare questa cosa. Non riesco a controllarmi.La spingo contro il muro e la mia bocca in un lampo e sulla sua. La divoro, la consumo.Le sposto il vestito di quel tanto da poterle liberare i seni perfetti. Li prendo in bocca, prima uno e poi l’altro. Sono in paradiso e sono all’infermo. La sua carne morbida e calda nella mia bocca. Il mio cazzo sfrega furioso contro di lei alla ricerca di un qualche sollievo. Spingo dal basso verso l’alto, in movimenti ritmici e secchi. Le mie mani la toccano dappertutto. Non riesco a controllare il mio corpo e miei pensieri.Che cazzo mi stai facendo … che cazzo mi stai facendo….Una mano le stringe le natiche con violenza. L’altra la penetra con le dita, senza pietà. La mia bocca sui suoi seni, sul suo collo, sulla sua lingua. Sono al limite e anche lei. Me la sto praticamente scopando in un corridoio, a 20 metri da mia moglie e dalla mia famiglia.Viene ansimando e gemendo e vengo anch’io con lei , a causa sua! Vengo anch’io nei pantaloni costosissimi del mio completo Armani, al primo ricevimento ufficiale dato in mio onore. E non me ne frega un cazzo.In tutto questo non diciamo una parola.E’ il nostro modo di comunicare. Silenzioso. Con sguardi e gesti.E’ inutile che mi fai incazzare giocando a fare la troietta con un altro. Sei mia e di nessun altro. E te l’ho appena dimostrato. Non ci provare mai più, stronza, o la prossima volta ti scoperò davanti a tutti.Spero che il messaggio le sia arrivato.Mi sistemo in fretta e me ne vado.La lascio lì senza una parola.Sono uno stronzo.Uni stronzo che ha bisogno di un bagno immediatamente, prima che il danno nei suoi pantaloni si faccia evidente.Mi pulisco come posso e torno in sala.Non vedo Swan per un bel po’.Mi sento male ed inquieto.Torna con lo sguardo triste. Il volto arrossato. Il trucco risistemato. Ma gli occhi sono occhi di una donna che ha pianto. E sento il cuore stringermi in petto.Sono un egoista bastardo, e ho ferito la donna che … niente… ho ferito… Isabella.E di colpo realizzo che questa attrazione, questo sentimento, non sono sani. E che devo fare in modo che episodi simili non accadano mai più.Fine Flashback*****************************************************************************
La porta del bagno si apre.La doccia ampia è circondata da vetri trasparentissimi.Vedo Tanya avvicinarsi. Nuda.Ripensare ai miei momenti con Isabella mi ha fatto diventare il cazzo duro come il titanio, di nuovo.Non sento nemmeno per un attimo rimorso al pensiero che la scoperò ancora pensando ad un’altra donna.Tanya entra con me nella doccia.Prende dell’olio essenziale e si avvicina. Se lo versa sulle mani e inizia a passarle sulle mie spalle.Sul torace.Scende.Si inginocchia. Mi passa le mani lungo i fianchi.Il mio cazzo duro di fronte al suo viso.“Apri la bocca” Comando.Lei, docilmente, obbedisce.“Prendilo dentro tutto”La vedo rilassarsi e prenderlo piano in bocca. Farlo scivolare lentamente fino in fondo. E ancora più giù.Le sue mani circondano le mie cosce. Mi stringe i glutei. Infilando le sue unghie nella mia carne e mi tira a sé.“Succhia”La sua bocca comincia a tirare e tirare. E i miei fianchi spingono dentro di lei.L’afferro per i capelli e la dirigo avanti e indietro lungo il mio cazzo. Lei succhia e lecca.Le piace.Di nuovo mi ritrovo a chiudere gli occhi.A fingere che quella bocca non sia la sua.Che quei gemiti non siano i suoi.Ed allora il fatto che sia inginocchiata a succhiarmi il cazzo non mi basta più.La tiro indietro per i capelli, sfilandoglielo dalla bocca.Mi guarda contrariata ed alza un sopracciglio.La metto in piedi.Con un gesto veloce la spingo contro il muro. Sopra il gradino di marmo che circonda il piano della doccia. La differenza d’altezza mi permette di posizionarmi senza problemi al suo ingresso.Le alzo la gamba destra, fino ad averla intorno alla mia vita.Me lo prendo in mano e fissandola negli occhi, la impalo.Inizio a muovermi con movimenti duri e profondi.Grugnisco ad ogni affondo.Spingo come se dovessi passarla da parte a parte.La scopo per dimenticare.La scopo come un esorcismo, come per liberarmi dal demone dalle labbra rosse che mi possiede.La scopo per punirla di essere l’ostacolo che mi separa da lei.Appoggio la fronte sulla sua spalla.Lei ansima senza sosta.Il mio nome ripetuto in modo ipnotico.Edward. Oh. Edward… sì… ci sono…. Ci sono … così…. Edward… Edward …Le chiudo la bocca con la mia infilandole la lingua in gola, mordendola. Non voglio sentire la sua voce.La bacio ad occhi serrati. Non voglio vedere i suoi occhi di ghiaccio.Avvolge le sue braccia intorno al mio collo teso dallo sforzo.Ricambia con fervore le spinte del mio cazzo e della mia lingua.Sento le contrazioni della sua figa stringermi a ondate.E viene urlando.L’alcol e la stamina che ho in corpo si fanno sentire.Non sono nemmeno vicino al mio orgasmo.Continuo a sbatterla.Vado avanti senza sosta per minuti, con rabbia.Lei viene e viene ancora.E’ esausta. Il suo corpo comincia a farsi pesante. Le gambe le cedono.Scivoliamo per terra. Seduti sul piano della doccia.La giro con la schiena lungo il mio petto e la penetro con un’angolazione più profonda. Quasi dolorosa.Non ha più la forza di collaborare. E’ come una bambola di carne. Lascia andare la sua testa indietro, sulla mia spalla.Io con le braccia la alzo e la abbasso sempre più rabbioso.I muscoli mi bruciano dallo sforzo.Finalmente sento che sto per venire.Le assesto pochi colpi lunghi e secchi. E la riempio con un ringhio.Rimango esausto con la mia fronte sulla sua schiena.Lei si volta verso di me.Il suo sguardo è strano.Mi studia.Non l’ho mai scopata con tanta aggressività. E due sere di fila.Sembra volermi dire qualcosa.Poi però sorride. La maschera di nuovo al suo posto.Apre la bocca e sento la sua lingua entrarmi in bocca.Sussurra che è stato fantastico.Che era tanto che non facevamo l’amore in questo modo così disinibito.Che mi ama.Le sue parole sono lame che mi straziano.Si alza. Ma non riesce a stare in piedi. Mi alzo dietro di lei e la prendo in braccio. La metto sul letto e l’asciugo. Si è addormentata. La infilo nuda sotto le lenzuola.Mi sento uno stronzo.Per non amarla più.Per averla usata.Per volere così atrocemente un’altra donna.Scendo al piano di sotto.E’ tarda notte. Ma non riesco a dormire.Mi infilo nudo di fianco a lei.Ricordare fa troppo male.Chiudo gli occhi e cerco di dimenticare.
lunedì 12 dicembre 2011
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