Capitolo 5
BPOV
Il week end è passato velocemente.
Ho aspettato che mi chiamasse ma non l’ha fatto. L’attrazione tra noi mi era sembrata innegabile. La chimica stupefacente. Ma non mi ha chiamata e ho la sensazione forte e chiara che non lo farà.
Mi preparo per andare in ufficio.
Lego i capelli in una coda alta. Camicetta bianca aderente. I primi due bottoni aperti. Gonna a portafoglio leggermente sopra al ginocchio. Tacchi.
Trucco leggero. Solo un po’ accentuato sulle labbra. Oggi rosse. Inconsciamente credo di volerle premiare per il piacere che mi hanno saputo dare la notte di venerdì.
Devo dimenticarmi di quei momenti. Dimenticarmi dello sconosciuto. Di Edward. Al momento non serve ricordare. Non ha chiamato e non chiamerà.
Oggi arriva il nuovo capo. Voglio fare una buona impressione. Dovremo lavorare gomito a gomito. Sono una delle sue assistenti personali. Carlisle ha preso il comando generale dell’azienda e suo nipote è arrivato a sostituirlo nelle vesti di direttore della sezione esteri.
Oggi verranno fatte le presentazioni ufficiali durante un meeting in prima mattinata. Ho sentito dire che è giovane e attraente.
Purtroppo da venerdì il mio concetto di “attraente” ha subito una decisa impennata e dubito che mai troverò un uomo in grado di provocare in me un desiderio così forte e improrogabile. Un desiderio che mi ha fatto inginocchiare di fronte ad uno sconosciuto come un puttanella qualunque. Nel locale frequentato da tutti i colleghi. Al solo pensiero arrossisco.
Arrivo in ufficio con un po’ di anticipo. L’aria è elettrica. Evidentemente non sono l’unica a sentire l’ebbrezza della novità. Le mie colleghe, Jessica e Kate mi aspettano alla macchinetta del caffè insieme a Jake e Mike.
“Buongiorno Swan” Jake mi accoglie con il suo sorriso allegro e sincero. Mike mi squadra dalla testa ai piedi.
“Newton, Black” rispondo, stando al gioco, con uno sguardo ammiccante.
“Uh uh! Pronta a fare colpo sul nuovo giovane capo eh? Guardala lì … tutta sexy in versione segretaria maliziosa. Ti mancano solo gli occhiali e il righello Swan. Mmmmmm …. Mi farei punire per ore da questa maestrina cattiva!”
“Ti piacerebbe Mike!”
Jacob si mette tra noi mi abbraccia scherzoso e guarda Mike tutto in modalità gelosia …. “Non ti ci provare Newton. Swan è mia. Non lo sa ancora, ma è mia … e nessuno tocca le mie cose. Vero Swan che sei mia?”
“Visto che Jake è il vice capo … mi dispiace Newton … ma io sono una dannata arrampicatrice sociale … quindi sì … alla fine Black è la scelta più sensata … per non parlare poi di questo corpo nato per peccare.”
“Sono molto ferito” scherza Newton. Vorrà dire che mi buttero su Stanley . Jessica mi vuole con tutta se stessa glielo leggo in viso!”
Jessica sorride e diventa rossa.
Ha una cotta terribile per lui e lui è l’unico a non averlo ancora notato.
Kate fa il gesto di vomitare fingendo di infilarsi due dita in gola. “Piantatela… tutta sta carica sessuale di prima mattina mi fa venire la nausea!”
Sento le braccia forti di Jacob intorno a me. E’ una sensazione piacevole e rassicurante. Appoggio la mia testa sulla sua spalla enorme e guardo Mike con una smorfia provocante.
Mentre continuiamo a flirtare nel nostro solito modo, sentiamo i passi affrettati di persone nel corridoio. Qualche colpo di tosse veloce e secca. Ben infila la testa nell’area relax e ci avvisa che è appena arrivato il nuovo capo. Siamo attesi in sala riunioni con tutto lo staff che lavora con lui, per le presentazioni e la pianificazione della settimana.
Usciamo ridendo e scherzando, le braccia di Jake ancora intorno alla mia vita. Il suo sguardo tenero su di me. “Ok. Bellissima …. Al lavoro”
Entriamo in sala riunioni chiacchierando e sorridendo. Sto guardando Jake che continua a sorridermi parlando del più e del meno.
D’improvviso sento un brivido. E di colpo mi sembra che la sala sia avvolta in un’atmosfera strana, attutita. Mi giro lentamente verso il grande tavolo ovale. In piedi, con le mani appoggiate al piano di lavoro in legno e lo sguardo severo su di me, lo vedo.
Occhi di giada mi passano da parte a parte.
I tendini delle mani si fanno rigidi.
Deglutisce.
Le mie guance bruciano. Mi manca l’aria. Le mie mutande da buttare e non sono nemmeno le 9.00 del mattino.
I miei capezzoli duri.
E’ lui.
Il nuovo capo è lui.
E’ Edward.
James, il responsabile delle risorse umane, prende la parola.
Inizia un lungo discorso di presentazione che non sono in grado di seguire.
Mi sento soffocare. Il suo sguardo continua ad essere fisso su di me. Ed anche io non riesco a togliergli gli occhi di dosso.
Jake si china a sussurrarmi qualcosa nell’orecchio. Ma non capisco cosa dice.
Il mio stato onirico viene interrotto da due parole che invece distinguo benissimo.
Edward Cullen
Edward Cullen. Il mio nuovo capo.
Il discorso di James viene interrotto da colpi sulla grande porta in rovere che chiude la stanza.
Entra una giovane donna attraente. Bionda. Capelli corti, alta, molto magra. Si scusa per il ritardo.
James la presenta.
E’ la signora Tanya Cullen.
La moglie di Edward, grandissimo bastardo, Cullen.
Si mette tra lui e James.
Chiudo gli occhi. Deve essere un incubo.
Nel mio stato alterato riesco a capire che anche Tanya lavorerà con noi, come assistente di James.
Perfetto.
Riapro gli occhi. Sono sconvolta e forse si nota. Jake si avvicina, mi prende il viso tra le mani e mi chiede se sto bene. Dice che sono rossa e che ho gli occhi lucidi. Forse ho bisogno d’aria, mi suggerisce.
Sento in effetti che le gambe faticano a reggermi in piedi.
Che cazzo di reazione!
Non voglio farmi vedere così. Non voglio fare notare che tutto questo mi sta mandando nel panico più assoluto.
Gli rispondo con un flebile sorriso che va tutto bene. Ho avuto solo un giramento di testa.
E decido che è ora di reagire.
Col cazzo che darò la soddisfazione a quello stronzo di vedere come tutto questo mi stia agitando.
Mi rimetto dritta per bene. E ricambio il suo sguardo con intento.
Mi sento ancora calda. Mi passo una mano sul collo e sfioro la scollatura della camicetta aperta. Accenno ad un sorriso malevolo con gli occhi, mi passo la lingua sulle labbra. Suggestiva . E’ un dialogo segreto. Un messaggio rivolto solo a lui.
Fottiti bastardo.
Le sue pupille si dilatano.
Si passa una mano nervosamente fra i capelli perfettamente pettinati, mettendoli fuori posto in modo delizioso. Poi si allenta la cravatta e apre il primo bottone della camicia.
Inarco un sopracciglio.
Agitato eh?
Prendo la penna e me la infilo in bocca. Muovendola piano su e giù.
Lui si versa da bere. Sta sudando leggermente.
James sta presentando Tanya. L’attenzione della sala e rivolta a loro. La mia esclusivamente a lui.
Guardo al cavallo dei pantaloni e Oh Oh … qualcuno sembra avere un problema là sotto.
Ma questa volta se ne occuperà Miss perfezione culo secco e stretto Tanya, fottuta legittima moglie, Cullen.
Esco dalla mia trance.
Sento che James invita ognuno di noi a turno a presentarsi.
Arriva il mio turno.
“Buongiorno signore. Il mio nome è Isabella. Isabella Swan. E sono la sua assistente personale”.
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