lunedì 12 dicembre 2011

Capitolo 9

BPOV

"A ha... m-hm... si... no... no... no! Rose! Non ho alcuna intenzione di fare piazzate durante la festa! O mai! Sai quanto tenga al mio lavoro, me lo sono sudato quel posto! E non intendo compromettere nè me nè lui. Sarebbe un danno per entrambi Si... lo so... ungh! Dannazione Rose! Lo so com'è Edward Cullen! L'ho quasi scopato ricordi?! Ma... oggi è stato chiaro con me e ... io ho fatto la stupida, sembra che non riesca a controllarmi molto bene in sua presenza, ed è sposato! E al momento del nostro "incontro" non ho pensato minimamente a questa eventualità, e neanche lui visto come sono andate le cose. ... no... non mi lascerò infinocchiare... uffaaa Rose! Sto facendo tardiiii!! .... D'accordo, ti chiamo appena posso .... ti voglio bene anch'io, ciao."
Rose, la conosco dai tempi dell'Università, è sempre stata iperprotettiva nei miei confronti, e, naturalmente le ho raccontato ogni cosa, ora non so se pentirmene o meno.
Devo sbrigarmi, il party comincia alle 7 e devo ancora decidere cosa mettere.
Mi infilo in doccia e mi rilasso sotto la cascata calda.
Mi insapono e i miei pensieri volano subito a lui.
Mi accarezzo dolcemente.
Vedo la sua bocca socchiusa, ansimante, a pochi centimetri dalla mia.
Vedo i suoi occhi concentrati nel darmi piacere, scuri e dilatati dal desiderio.
Vedo la sua mano... le sue dita... sfiorarmi i capezzoli per poi stringermeli.
La vedo scendere, scendere delicatamente sfiorandomi con le dita a turno... quasi come accarezzando i tasti di un pianoforte... vedo i tendini del polso contrarsi mentre le dita spariscono alla mia vista e accendono nuovi sensi... sfiorando la mia fica... accarezzando le labbra... infilandosi all'interno per percorrere ogni curva... ogni rigonfiamento... ah!... sto andando a fuoco... le sue dita continuano il loro pellegrinaggio verso il mio centro caldo e gocciolante... infila lentamente il medio... su...giù... su... giù... irrorandosi del mio nettare per poi tornare a bagnare le labbra con quel dolce succo... torna giù... ancora... e ancora... lento... è pura tortura... è puro piacere... oh! ... toglie di nuovo le dita e ripercorre il suo cammino verso i miei capezzoli ormai turgidi... li inumidisce con le sue dita... compie piccoli cerchi concentrici per arrivare all'apice... sto impazzendo... lo guardo... la sua espressione persa completamente nella dimensione del godimento... torturata ed estasiata... allaccia i suoi occhi ai miei... mi trafigge... mi penetra... si china a leccare il dolce liquido che avvolge le areole... aahhh... Edwarrrrd... aaahhhh....
"AAAAAAAAAH!!" Cazzo!! Ho finito l'acqua calda di nuovo!!! Maledetto scaldabagno da due soldi!
Non ho tempo ora maledizione!
Mi asciugo velocemente e corro in camera a prendere biancheria, vestito e scarpe.
Vado di nuovo in bagno e mi guardo allo specchio.
Ho le guance arrossate. Meglio. Meno blush da applicare.
Sono in uno stato di eccitazione completa. Testa e corpo.
Sono pronta.
Mi guardo un'ultima volta.
Sono uno schianto.
Ho scelto un vestito rosso morbido la cui seta accarezza tutte le mie curve. Perizoma abbinato. Niente reggiseno. Capelli semiraccolti ondulati ad incorniciare il mio collo. Eye-liner, mascara, rossetto rosso fiamma. Sembro uscita dritta dritta da Water for Elephants. Solo che io sono più sexy. Ha!
Attento Mr. Cullen. Zona Pericolosa..
Mmm... farai meglio a stare attenta tu, Swan...
Faccio un bel respiro afferro borsetta e stola e vado.
* * *
Scendo dal taxi completamente estasiata dalla vista intorno a me.
Il Fairmont Olympic Hotel. Lusso. Lusso in ogni dove.
Percorro la passeggiata esterna verso l'ingresso, alzo lo sguardo.
Overlook Hotel, quello di Shining!
Swan, smettila!
Entro nel grande atrio dove subito dei valletti in alta uniforme mi conducono verso il salone centrale. Camminando noto la grande scalinata che porta al primo piano.
La scalinata del Titanic!
Swan! Piantala!
Entro sul fondo dell'enorme salone. Oro. Specchi. Luci. Tavoli finemente apparecchiati lungo le navate. Gente. Tanta gente tirata a lucido per l'occasione. Osservo il salone.
L'enorme salone degli specchi di Versailles!
Perchè mi vengono in mente solo luoghi intrisi da tragedie devastanti?
Swan, sei una deficiente.
Tiro un lungo respiro e faccio il mio ingresso a testa alta. Spavalda.
Si, raccontatela meglio Swan...
Al mio passaggio gli uomini presenti si voltano con sguardi di apprezzamento.
Bene.
Mi sento avvolgere da due braccia robuste da dietro.
"Indovina chi sono?"
"Il lupo cattivo?" mi volto io con sguardo sornione.
"Hahahahah! Lupo si, ma cattivo no. Mai con te. Sebbene sento che stasera mi toccherà farti da lupo da guardia..."
"Quello è un cane Black."
Sobbalzo nel sentire la sua voce decisa.
Sento le guance avvampare.
I miei capezzoli ormai in una condizione senza più ritorno.
Mi volto lentamente e incateno il suo sguardo gelido al mio.
Edward-Adone-Cullen in tuxedo. Nuove fantasie per la mia doccia.
Lo guardo mentre i suoi occhi registrano tutto il mio corpo soffermandosi sul mio seno...
Una voglia insopportabile di afferarlo, sbatterlo al muro più vicino e attorcigliare il mio corpo al suo senza che nessuno riesca mai più a scioglierci.
Devo uscire da questa situazione pericolosa.
"Buonasera Mr. Cullen. Party meraviglioso. Tutto in suo onore. Spero che si stia... godendo... i festeggiamenti." sorrido senza staccarmi da Jacob.
Il suo sguardo fisso alla mano di Jake che  avvolge la mia vita.
"Buonasera Miss Swan. E' un ...piacere... averla tra noi. Si... goda... la festa anche lei."
 Si volta dirigendosi da altri ospiti.
"Uuuuh! Il capo sembra avere qualche problema con te Swan, cosa hai fatto? Gli hai già mostrato gli artigli?"
"Diciamo che ci siamo... accarezzati... contropelo"
"A proposito, sei bellissima stasera. oh, volevo dire... sei bellissima sempre, ma stasera togli il fiato"
"Oww Jake... sei sempre troppo carino con me. Grazie. Anche tu non sei male." gli sorrido.
Era davvero bello Jacob tutto in tiro. E il suo immenso e bianchissimo sorriso mi avvolgeva come una coperta calda.
Sapevo che aveva una cotta per me, non lo aveva mai negato, ma si era sempre comportato da perfetto gentiluomo e io con lui mi sentivo tranquilla, a mio agio, ma niente di più che tenerezza.
Perchè non potevo innamorarmi di Jacob invece che di.....
No. no no no no. No. No.
Non Edward.
Non Edward-dita-da-orgasmo-multiplo-sono-sposato-Cullen.
No.
" Eee... andiamo a prendere da bere e cominciamo a divertirci un po', Jake?" tiro giù tutto d'un fiato.
"Sempre pronto a divertirmi con te!"
"Ah... il lupo perde il pelo ma non il vizio! Andiamo e basta!" e gli dò una gomitata sulle costole.
* * *
La cena è deliziosa, sebbene non riesca a mangiare più di tanto.
Troppo distratta.
Troppo distratta dal tavolo di fianco al mio.
Sono seduta con Jake, Mike, Jessica, Kate, suo marito, Ben e Angela.
Accanto abbiamo l'intero clan Cullen: Edward e culo secco Tanya, Carlisle ed Esme, Alice e Jasper, Emmet e il vecchio Antony Cullen, padre di Carlisle.
Dalla mia postazione posso cogliere l'intero profilo di Edward.
Lo osservo conversare, spiegare, mangiare, bere, il tutto muovendo quelle dita lunghe, affusolate, delicate, adatte allo strumento più prezioso, più fragile.
Ogni volta che la sua dolce metà è presa in qualche discussione con gli altri presenti, Edward si volta a guardarmi.
E ogni volta io dirigo il mio sguardo su Jake e blatero qualsiasi cosa come se stessi partecipando realmente alla conversazione.
Ma lo sento.
Sento il suo sguardo accarezzarmi, spogliarmi, bruciare sulla mia pelle già arrivata a temperature preoccupanti.
Oh! Sono arcistufa di questi giochetti che non portano a niente.
Ebbra dello champagne già nel mio corpo, la mia mente comincia a lavorare attorono a  giochini più divertenti.
Poggio la mano sulla coscia di Jake, che subito si fa più tesa al mio tocco.
O-oh! Meglio sfruttare la situazione a mio favore.
Rido come una civetta ad ogni sua battuta , e piano piano mi avvicino a lui. Il  braccio dalla sua parte, lungo lo schienale della sua sedia. L'altro braccio,  lo accarezza sulla coscia.
Insomma sembra una posizione adatta per... un lavoretto di mano, ecco.
Mi volto  per vedere la reazione di Edward.
Sussulto nel vederlo completamente irrigidito, i pugni poggiati sulle gambe così stretti che le nocche sono diventate bianche, gli occhi spalancati come a lanciare dardi infuocati nella mia direzione.
Oh... Mr. Cullen... come sei prevedibile...
"Swan, Bella... che fai?" chiede Jake con uno sguardo misto tra curiosità e ... speranza?
"Scusa Jake, credo di essere un po' brilla dopotutto. Ti prego non fare caso a me. Goditi la serata."
E continuo a lanciare sguardi verso il tavolo di Edward, nella speranza di ottenere qualche reazione.
Avevo accettato le sue condizioni stamattina, sebbene alla sua menzione sull'errore che aveva commesso con me quella notte, avessi sentito una fitta pungente allo stomaco.
Avrei preferito sentirgli dire "E' stata la notte più bella della mia vita, ma non possiamo continuare a vederci, purtroppo sono sposato con una donna che non amo e non mi è possibile lasciarla a causa di una gravissima malattia..."
Ma che cazzo sto pensando?! Malattia?! Ho decisamente bevuto troppo...
Continuo il mio atteggiamento da sgualdrina ormai, attirando lo sguardo incuriosito dei compresenti alla mia tavola.
Mi volto di nuovo verso Edward.
Sembra torturato. Incazzato. Sull'orlo di una crisi nervosa.
Non posso fare a meno di lanciargli un sorrisetto compiaciuto.
Ad un tratto il suo sguardo cambia.
Sembra studiarmi per qualche secondo.
Poi sembra rilassarsi.
Si avvicina a Sua Altezza Reale del Silicone al suo fianco.  Le sta sussurrando qualcosa all'orecchio.
Lei reagisce con un sorrisetto rispondendogli qualcosa che non riesco a comprendere.
Lui accenna una breve risata.
Stronza!
Anche lui allunga il braccio dietro lo schienale di lei.
"Ahia!!" Jake mi distoglie d'improvviso dal mio sguardo fisso sulla mano di Edward. Gli ho piantato le unghie sulla coscia.
"Scu-scusa Jake! Te l'ho detto, non sono in me stasera, perdonami ti prego"
Mi volto in tempo per notare l'aria completamente soddisfatta di Edward il quale evidentemente ha assistito al siparietto.
Cazzo!
Si aprono in quel momento le danze.
Le persone cominciano a fluire al centro della sala.
La musica è di classe, balli di coppia ovviamente.
Jacob mi prende la mano e io, nel mio stato semi-confusionale, lo seguo nella danza.
"Tutto ok, Swan? Sei strana stasera"
"M-hm, tutto ok. Solo stanca e brilla."
"Oh, ma mi piace questa versione Swan-stanca-e-brilla, potresti farla per me anche nelle ore di lavoro qualche volta?"
"Ha-ha-ha. Molto divertente Black."
Continuiamo a muoverci pigramente sulla pista, la mia guancia appoggiata sulla possente spalla del mio cavaliere.
La danza si conclude e io mi scuso per andare a ritoccare il trucco.
Esco dalla toilette, mi sento afferrare la mano e mi ritrovo ad esser trascinata in un corridoio deserto e semibuio.
E'  Edward.
E' Edward incazzato nero.
Sono ora tra il muro e il suo corpo che preme contro il mio.
Una mano a stringe il mio polso e l'altra si aggrappa tra i capelli forzando  il mio viso verso il suo.
Le sue palpebre semiaperte, la mascella irrigidita, gli occhi che danzano tra la mia bocca e i miei occhi.
"Che cazzo credi di fare, eh?!"
La mia sola risposta alla sua brutalità esce sotto forma di un sospiro. Un sospiro da fottuta pornostar.
Un lampo nei suoi occhi e improvvisamente incolla la sua bocca alla mia.
Forte.
Morbida.
Decisa.
Appassionata.
Violenta.
Sensuale.
La sua lingua si fa facilmente strada nella mia bocca, accarezzando, esplorando, ordinando.
Lascia il mio polso per afferrarmi sul fianco.
Mi stringe. Mi possiede.
Continua a baciarmi disperatamente emettendo i gemiti più sexy che io abbia mai sentito, che io abbia mai potuto immaginare.
Geme.
Grugnisce.
Spinge.
La mano dal fianco percorre il tragitto fino allla coscia tirando su la sottile seta per poi infilarsi sotto e continuare la sua esplorazione verso il mio culo, che afferra con forza.
Sentendo la mia natica nuda i suoi gemiti si fanno più intensi, la sua presa più forte.
Avvinghio una gamba intorno  al suo corpo e in quella posizione sono in grado di sentire tutta la sua possente e pulsante erezione, che ritmicamente preme contro il mio bacino.
Lascia  la mia bocca continuando a baciare e a leccare tutta la pelle che trova nuda verso il mio seno.
La mano che stava trattenendo i miei capelli ora va sulla spallina del mio vestito a tirarla via.
Mi trovo con i seni scoperti e il suo sguardo completamente rapito alla vista.
"Perfetta..."
Sento la sua lingua caldissima sui miei capezzoli creare piccoli circoli e mordere e tirare, l'altra mano che afferra l'altro seno e con il pollice stuzzica il capezzolo.
Mi ritrovo a miagolare come una gatta in calore, in preda a  sensazioni sconvolgenti.
Si può impazzire di piacere.
Mi sfrego ritmicamente a lui, la mia fica infuocata e fradicia contro la sua coscia in cerca di un qualche sollievo.
Tremo. Ansimo. Mi contorco e spingo il mio corpo contro il suo.
Lui fa lo stesso.
Le mie mani cercano, afferrano, graffiano.
La sua mano scivola tra le mie cosce.
Mi accarezza ritmicamente lungo tutta l'apertura.
"Ah!...Edward... Edward... Edward!"
La mia mente completamente priva di ogni altro pensiero.
Sto venendo.
Con un brusco gesto mi afferra sotto il culo per sollevarmi.
Avvolgo le mie gambe sui suoi fianchi.
Ora lui ha migliore accesso ai miei seni e alla mia bocca.
Mi sbatte contro il muro. Mi sta letteralmente fottendo attraverso i vestiti.
"Cosa cazzo mi stai facendo... eh? cosa mi stai facendo Swan... eh?"
Parole sconnesse tra grugniti che scandiscono ogni colpo.
Sento il suo corpo che ha preso il totale controllo sulla sua razionalità.
Si muove in maniera ossessiva, sensuale, violenta.
"Isabella... Isabella... Isabella... ah!..."
Il mio nome pronunciato come una cantilena. Carezze in contrasto con la rudezza dei suoi gesti.
"Edward!... Edward!... Si... Si... Si!... Così!.... Non smettere... Edward! ... EDWARRRRRDDD!!!"
Mi irrigidisco completamente sui suoi fianchi mentre mi lascio travolgere dall'orgasmo più intenso e sconvolgente che io abbia mai provato.
Sento il suo corpo tremare mentre continua a sbattere il suo bacino e il suo cazzo di marmo contro la mia fica ancora vogliosa del suo contatto.
"Ah!... ah!... AAAAHHH!!!"
Sento  il rumore dei nostri respiri affannati, mentre delicatamente Edward mi fa appoggiare di nuovo i piedi sul pavimento e tenta di reggersi con una mano appoggiata al muro.
Ho ancora le braccia avvolte intorno alle sue spalle.
Non volglio lasciare quel contatto.
Ma lui non mi guarda.
Risistemandosi l'abito, delicatamente si libera dal mio abbraccio, sospira profondamente e continuando a guardare in basso se ne va.
Rimango ferma, intontita, incapace di formulare un pensiero coerente, incapace di trovare una qualsiasi spiegazione.
Sono solo in grado di processare elementi basilari, emozioni fondamentali.
Ma una su tutte era più forte.
Dolore.
Sento una lacrima rigarmi il viso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciaoooo,,storia affascinante,erotica ma non volgare,leggere di questi due mi fa venire un colpo al mio vecchio cuore.bravissima.Maria50.